Alena Kostornaia: la speranza di chi ama il pattinaggio artistico su ghiaccio

Alena Kostornaia

Per ascoltare la storia di Alena Kostornaia narrata dalla voce di Massimiliano Ambesi segui la quarta puntata di Kiss&Cry Reloaded, dove si racconta “la curiosa vicenda di questa giovane atleta bollata come senza speranze, è poi diventata una fuoriclasse acclamata”.

 

Alena Kostornaia, classe 2003, è nata per pattinare, anche se non tutti ci credevano. 

Scende in pista e ogni cosa diventa diversa, perché una giovane pattinatrice così completa non c’è mai stata e forse mai ci sarà.

Tecnica, eleganza, interpretazione…Alena Kostornaia in una parola è ARTE.

Chi ama il pattinaggio non può non rimanere a bocca aperta davanti ad una pattinatrice cosi.

 


Alena è nata a Mosca il 24 Agosto 2003 e, da buona moscovita, ha cominciato a pattinare a soli 4 anni. Poco prima di compiere 9 anni si trasferisce alla scuola Sambo-70, divisa in tanti dipartimenti e piste dislocate in luoghi diversi. Lei approda al dipartimento di Marina Cherkasova, vice campionessa olimpica e campionessa mondiale, prima donna ad aver effettuato un quadruplo twist.

Non lavora però con lei, ma con Elena Zhgun, a cui Alena si sente tutt’ora legata.

Comincia a prendere parte alle sue prime gare con buoni risultati e diventa l’atleta numero uno della sua pista. Oltre al suo incredibile e innato talento nella qualità di pattinaggio, le sue caratteristiche tecniche sono ben definite: salti puntati più deboli, quelli presi dal filo magnifici e un doppio axel eccezionale. 

Stagione 2016/2017

Nella stagione 2016/2017 si qualifica per i Campionati Nazionali Junior, fatto non banale vista la difficile selezione. Prima di prendere parte alla competizione partecipa ad  una gara open a Mosca, dove vince. Questa vittoria la fa partire per i Nazionali fiduciosa e propositiva. E’ l’unica atleta del suo dipartimento ma ovviamente non l’unica dalla Sambo-70. Gareggia, non pattina neanche male, ma il risultato è un 16esimo posto, con 55 punti di distanza da Alina Zagitova.

Non si scoraggia, e partecipa ad un’altra gara pochi giorni dopo. In questo evento succede un fatto per lei inusuale: sottoruota il rittberger, piatto forte della casa. In un evento dove sarebbe potuta arrivare comodamente tra le prime 5/10 finisce 18esima.

Qui, una ragazzina di 14 anni è chiamata a prendere una decisione che potrebbe cambiare la sua vita per sempre. Smettere di pattinare e dedicarsi allo studio o continuare ma cambiando staff tecnico, cosa non banale.

Sceglie di continuare, ed esprime il desiderio di essere seguita da Eteri Tutberidze e il suo team.

Nel servizio recentemente pubblicato da First Channel, ha dichiarato:

“Quattro anni fa ero ai nazionali Junior Russi e ho avuto la possibilità di vedere le ragazze del gruppo di Eteri. Le ho viste allenarsi, le ho viste vincere. Da li ho deciso che quello era ciò che volevo anche io.  Per tanto tempo ho sperato di entrare nel gruppo di Eteri, e poi, dopo una lunga attesa il momento è arrivato. Ho davvero lavorato tanto per realizzare questo sogno e guadagnarmi l’accesso.”

Non tutti infatti hanno i requisiti per entrare nel team di Tutberidze, che comunque era già ricco di talenti. Alena però non si scoraggia, segue di nascono le sezioni di allenamento del dipartimento “Khrustalny” e, una volta convinta che allenarsi li era quello che voleva, chiede il trasferimento. Il problema era però che la giovane ragazza, seppur talentuosa, non aveva un curriculum molto convincente, quindi era necessario fare un periodo di prova.

L’impatto positivo che Alena ha avuto su tutti però è stato immediato e Tutberidze si rende conto di non aver mai avuto una pattinatrice cosi. Il suo pattinaggio è stato folgorante e dopo 10 giorni nessuno ha più dubbi.

Nella primavera 2017 Alena Kostornaia entra a far parte del dipartimento “Khrustalny” della Sambo-70 e comincia ad essere seguita da Eteri Tutberidze e dal suo team.

Chi è Alena Kostornaia

Intanto Alena cresce. E’ una ragazza molto matura, con la testa sulle spalle e che ha i suoi obiettivi ben chiari.

Ama il pattinaggio, ma non solo. Adora infatti i cavalli ed ha sempre sognato di averne uno tutto suo. Considera questi nobili animali come poesia in movimento e la cosa che le piace di più è la sensazione di libertà che prova quando cavalca. Questo è ciò che ama anche nel pattinaggio:

“Ciò che amo dello sport è la sensazione di velocità, sentire il vento sul viso, è come volare. Nel pattinaggio più grande è il salto più percepisci questa sensazione…te ne vai in aria e sai che tutto dipende da te, non dai pattini, non da qualcos’altro, tutto da te. Dipende solo da come decidi di volare.”

 

 

Questa sensazione di armonia è un qualcosa che Alena ricerca anche quando pattina:

“Anche il pattinaggio è una sorta di poesia in movimento. Non ci sono solo salti e trottole, noi ci esibiamo  e raccontiamo delle storie. Abbiamo costumi che sono ideati per coinvolgere chi ci guarda, per fargli capire quello di cui stiamo parlando. Credo che tutte le ragazze vorrebbero fare uno sport che non sia solo forza e resistenza, ma che abbia anche a fare con la bellezza.”

Ma Alena non solo ama i pattini e i cavalli, ha anche un grande sogno al di fuori dello sport: diventare neurochirurgo una volta che la sua carriera nel mondo del pattinaggio sarà conclusa. Un obbiettivo ambizioso ma non per questo non realizzabile, perché, citandola, “If you want, you can” (“Se vuoi, puoi”).

“Non c’è niente di meglio che spendere la propria vita per cercare di migliorarsi. Per me è molto importante, e se c’è una cosa che posso fare al meglio cerco di farla, anche a scuola. lo devo anche alla mia famiglia.”

Intanto però, Alena Kostornaia si dedica al pattinaggio, impegnandosi ogni giorno al massimo perché è pienamente consapevole di quanto sia necessaria una determinazione incessante per raggiungere un obbiettivo.

“In tutti gli sport bisogna essere coraggiosi, forte e determinati. Dall’età di 4 anni devi decidere quali sono i tuoi obbiettivi, questo richiede forza e un certo tipo di carattere.”

Ma si sa, quando uno sport ti entra dentro, nessuna difficoltà sarà mai tanto grande quanto la passione che cresce.

“Quando si comincia a pattinare e si partecipa ad un paio di competizioni, poi è semplicemente impossibile lasciare andare quelle emozioni. Questo mondo diventa la tua vita. Non si riesce più a stare seduti a casa senza allenarsi, viaggiare, senza dare il meglio per arrivare alle medaglie, senza il brivido delle gare, niente di tutto questo. Se hai mai vinto qualcosa capisci che non puoi lasciarti andare, non puoi smettere di provarci.

Il pattinaggio mi da tutto quello di cui ho bisogno.”

Stagione 2017/2018

Entrata nel team di Tutberidze, la strada è ancora in salita. Di fatto Kostornaia non aveva un curriculum convincente agli occhi della federazione e solo nel suo dipartimento c’erano molte atlete davanti a lei: Panenkova, Trusova, Shcherbakova e Tarakanova, ma anche Medvèdeva, Zagitova e Tsurskaya che si preparavano per la stagione olimpica. Il clima in pista nel dipartimento “Khrustalny” era bollente.

E’ quindi molto complesso riuscire a partecipare ad eventi internazionali e infatti, in estate, non le viene assegnata nessuna tappa di Junior Grand Prix.

Intanto stringe amicizia con le compagne di allenamento più giovani, Alexandra Trusova e Anna Shcherbakova, la quale in estate subisce un infortunio. Questo apre idealmente le porte ad Alena per partecipare al JGP, e dopo numerose sorprese nelle prime gare, viene selezionata per la sesta tappa, quella di Danzica.

Questa assegnazione arriva anche grazie al fatto che Alena nel frattempo aveva cominciato a convincere la federazione sul suo potenziale, grazie alla vittoria all’Open di Mosca.

Nella sua prima tappa di JGP, non solo stravince ma pattina praticamente due programmi perfetti, sconfiggendo anche la compagna di allenamento Panenkova, più accreditata di lei.

Tutti restano stupiti perché una ragazza che sembrava avere difficoltà, aveva cambiato volto. Esegue i salti sulla seconda metà del programma e mantiene tutte le qualità sui punti di forza che già aveva.

Avendo vinto, le viene assegnata anche l’ultima tappa, quella di Egna.

In Italia le cose vanno diversamente, vince la giapponese Rika Kihira e Alena viene sconfitta sulle componenti del programma da Samodurova, fatto tutt’ora contestabile. In ogni caso, la qualificazione per la Finale di Junior Grand Prix, difficilmente preventivabile, arriva.

Dal nulla, una ragazza che era finita sedicesima ai Nazionali, l’anno dopo si qualifica per la JGPF, evento che racchiude l’eccellenza del pattinaggio in categoria junior.

Alena Kostornaia è entrata nel cuore di tutti, silenziosamente ha tirato fuori una forza che possiede solo chi ha dentro qualcosa di molto speciale.

“Bisogna crescere, giorno dopo giorno. In ogni allenamento si deve dare il massimo, anche se i miglioramenti sono piccoli e a volte impercettibili. Quando qualcosa viene bene, i programmi funzionano e i salti riescono io mi sento bene, mi sento appagata.”

Partecipa alla JGPF e arriva seconda, dietro Trusova per un’incollatura.
Avendo 14 anni, può prende parte anche ai Campionati Nazionali Senior. Partecipa senza grandi obbiettivi e ottiene un meritato terzo posto! A vincere è Alina Zagitova, colei che pochi mesi più tardi è diventata campionessa olimpica sul ghiaccio di Pyeongchang.

Partecipa ai Campionati Nazionali Junior, e arriva seconda a causa di un errore sul flip nel programma corto. Vince Trusova, che guadagna l’oro anche ai Campionati Mondiali Junior, dove Alena conquista un convincente secondo posto.

Ma lei lo sa, arrivare seconda o terza, non è la stessa cosa che vincere un oro e le voci che l’hanno sempre etichettata come “brava, ma eterna piazzata e mai vincente” ricominciano.

Lei lavora, e non molto tempo dopo i mondiali, Daniil Markovich Gleichengauz, coreografo ufficiale del team di Tutberidze posta un video, dove Alena Kostornaia esegue: venda interna indietro, controvenda interna avanti, cambio filo, triplo axel. Esercizio simile a quello svolto da una leggenda coma Yuzuru Hanyu.

 

Alena sa che per tenere testa alle sue compagne di allenamento, capaci di ruotare numerosi quadrupli, il triplo axel è un elemento fondamentale:

“Non dobbiamo avere paura di provare a fare cose nuove che sia un salto o qualche altro elemento perché è come una sorta di esame anche per noi stessi.”

Stagione 2018/2019

L’estate arriva, e Alena Kostornaia continua a lavorare. Si presenta ai nastri di partenza dello JGP come “big”, insieme alle amiche e compagne di allenamento Trusova e Shcherbakova. Le tre “ragazze Tutberidze”, soprannome che Alena sente come se fosse un “titolo” ed è onorata di averlo perché ha faticato tanto per ottenerlo, vincono tutte le tappe di qualificazione, e volano in finale.

L’unica via che Alena ha per vincere su Trusova è pattinare programmi perfetti. Intanto, avendo acquisito credibilità internazionale, anche i pcs finalmente aumentano, grazie anche a programmi di qualità maggiore che sfruttano al massimo le sue capacità.

Nella finale di Junior Grand Prix di Vancouver, Alena Kostornaia, pattina un programma corto celestiale sulle note di “The Departure” e “November ” di Max Richter e stabilisce il primato mondiale junior, tutt’ora imbattuto: 76.32

“Non bisogna essere invidiosi degli obiettivi raggiunti dagli altri, bisogna solo concentrarsi sui propri.”

Questa è la filosofia di una ragazza che non si è lasciata intimidire da nessuno, nemmeno dai “folli” programmi di Trusova, caratterizzati da un livello tecnico paragonabile a quello presentato in campo maschile.

Le altre sbagliano, lei pattina anche il free program benissimo e contro ogni pronostico, vince la Finale di Junior Grand Prix.

Il commento degli addetti ai lavori è che con due programmi di quel tipo, avrebbe probabilmente vinto anche la finale senior.

Il ritratto fatto da First Channell riporta il commento di Alena a questa frase: “Fairness in the eyes, bravery in the heart and kindness in the soul”. Mai parole potrebbero essere più adatte per descrivere il suo atteggiamento in questo importante appuntamento della sua carriera.

“I primi due concetti descrivono i sentimenti prima di una gara, quando sei pronto per entrare in pista e dare il meglio di te. La gentilezza la percepisco nella gratitudine verso chi ti aiuta e ti supporta nel raggiungimento dei tuoi sogni. I miei allenatori mi guidano verso gli obbiettivi nello sport e i miei genitori mi supportano in tutti gli altri obbiettivi nella vita.”

Arrivano i Nazionali Senior e le “ragazze Tutberidze” salgono sul podio: Shcherbakova, Trusova e Kostornaia.  Alena “butta via” la vittoria cadendo accidentalmente sulla sequenza di passi del programma corto. 

Ai Nazionali Junior invece vince Trusova, seguita da Kostornaia.

L’evento più importante della stagione sarebbero stati i Mondiali Junior, ma durante un allenamento Alena cade lavorando il triplo axel e deve stare ferma. Non può gareggiare.

Durante la stagione era già stato evidenziato come quel triplo axel apparso in un video di Marzo 2018 dopo fosse sparito, e proprio lei spiega il motivo:

Quando è stato girato quel video, stavo facendo il mio secondo tentativo di triplo axel. La rotazione era instabile, ho provato a saltarlo come potevo. Poi ci abbiamo lavorato, è diventato abbastanza solido, due tentativi su cinque. Ci sono stati step-out, cadute, ma a volte l’ho atterrato pulito. Poi, dopo le vacanze estive, ho avuto difficoltà di coordinamento. Sono cresciuta di tre centimetri e questo è inusuale perché di solito cresco molto, molto lentamente. Quindi dopo quei 3cm è stato estremamente difficile riuscire a realizzare il salto e trovare la coordinazione adatta.”

Quindi, visti i numerosi problemi e la caduta che le ha impedito la partecipazione ai mondiali, Alena ha un blocco su quell’elemento, blocco che per lei potrebbe diventare estremamente dannoso.

Stagione 2019/2020

Il debutto senior è agli sgoccioli, e Alena Kostornaia si prepara per i Test Skate di Mosca. Insieme al suo staff decide di mantenere il programma corto della stagione precedente, mentre a Daniil Gleikhengauz viene affidata la coreografia del nuovo libero, che ha un’origine tutta particolare.

“Nel programma libero di quest’anno interpreto Bella dal film “Twilight”. Mi piace portare in pista un personaggio che mi permette di mostrare un lato femminile e anche un qualcosa di aggressivo e accattivante. Adoro guardare le serie TV e film sui vampiri perché hanno un qualcosa di misterioso e di meraviglioso…la loro pelle così bianca, gli occhi chiari, quei movimenti innaturali e l’elasticità incredibile che hanno mi affascina.

Un giorno Daniil mi ha visto con un make-up un po’ più scuro del solito mi ha detto – Sembri quasi un vampiro! –

E beh, tutto ha cominciato da lì.”

Già in Aprile durante lo show “Champions on Ice” Alena presenta parte di quello che sarebbe diventato il suo nuovo programma libero, ed è sempre il canale russo First Channel a renderlo disponibile il video.

 

Arrivano i Test Skate di Mosca e tutti pattinano in modo eccellente.     I commenti degli addetti ai lavori sono positivi, ma c’è un problema. Le voci che aveva faticosamente smentite, tornano alle sue orecchie: “Si, Kostornaia è brava, ha un talento naturale, ma per lei non c’è futuro agonistico”.

Può sembrare una cattiveria, ma per com’è strutturato ora il sistema di punteggio, purtroppo non è una previsione irrealistica. E’ vero che Alena ha una qualità di pattinaggio eccezionale, ma le mancano i punti per competere ad armi pari con le giovani avversarie che hanno nel loro arsenale salti quadrupli e, in alcuni casi, anche il triplo axel.

Questo è esattamente ciò che si sentiva dire prima di traferisti da Tutberidze e per lei è un duro colpo. Tutti le dicevano che non ce l’avrebbe mai fatta.

Si sfoga con la migliore amica Daria Pavliuchenko, pattinatrice di coppia artistico sempre del Sambo-70. Lei la scuote, la stimola e la incoraggia dicendole che è sempre un’atleta eccezionale, migliore di tante, e che non poteva buttare via una carriera cosi, per un blocco su un salto.

Le parole di Daria sembrano davvero aiutare Alena, che ha già dimostrato di essere una ragazza estremamente determinata.

Quindi, qualche giorno dopo, si presenta in pista chiedendo di riprovare il triplo axel, senza canna. Il primo tentativo non va a buon fine, poi il salto entra, 2, 3,4, 5 volte.

Si riaccende qualcosa e la strategia cambia.

“Credi in te stesso specialmente quando nessuno crede in te. Prima di entrare nel gruppo di Eteri non avevo mai vinto nessuna competizione importante e le persone mi dicevano sempre “Tu non raggiungerai mai il top, rimarrai sempre nella mediocrità”, ma poi ho davvero realizzato che lo volevo emergere, che potevo raggiungere ciò che desideravo e vincere. Sono andata da Eteri, e ho dimostrato a tanti che è possibile cambiare tutto.

Arriva il Finlandia Trophy, prima competizione internazionale nel circuito senior. Nel corto presenta il doppio axel, di qualità celestiale ma durante gli allenamenti mostra di aver ritrovato anche il triplo, che decide di presentare nel libero.

Vince, e incanta tutti.

“Dobbiamo cercare di migliorare e fare sempre di meglio, non solo per noi stessi. Tutto questo non riguarda solo la nostra vita ma anche la vita dei nostri allenatori. Quindi se a volte si è stanchi e non si riesce a farlo per se stessi bisogna farlo per chi investe tempo ed energia in noi. E’ un dovere nei confronti di chi ti ha portato dove sei ora.”

La grande classe e maturità di Alena si evidenzia anche nella prima tappa di Grand Prix, l’Internationaux de France, quando, dopo un corto pattinato in modo eccelso, con tanto di triplo axel, quest’ultimo viene giudicato sottoruotato e il punteggio è decisamente più basso del previsto. Ma lei non si lamenta, anzi, dice che evidentemente deve allenarsi di più. In realtà è delusa e molto amareggiata, ma i grandi campioni si riconoscono anche dal modo in cui affrontano le ingiustizie.

In quell’evento, la sfida è principalmente con la compagna d’allenamento e campionessa olimpica, Alina Zagitova, Entrambe le ragazze sentono questo scontro e la loro tensione è evidente.

Nonostante tutto, Alena vince il corto, e nel programma libero si scioglie pattinando in modo stellare. Esegue un doppio axel e otto salti tripli, compresi due tripli axel. Sorride e pattina mettendo cuore e qualità in tutto quello che fa.

“Io sento il supporto del pubblico quando scendo in pista. In realtà, quando pattino non penso solo a quale elemento tecnico devo eseguire, penso piuttosto a chi sta guardando o al giudice che mi sta osservando. Io non penso letteralmente solo al pattinaggio, provo a portare sul ghiaccio un personaggio, e cerco di far sentire le emozioni che provo io anche agli spettatori.”

 


A margine, va segnalato anche un esilarante momento avvenuto durante la cerimonia di premiazione dell’Internationaux de France. Per un accidentale errore, la medaglia d’oro è stata consegnata a Mariah Bell, terza classificata. Alina Zagitova, seconda, si è subito accorta dell’incidente e ha segnalato l’accaduto alla statunitense. Nell’ilarità generale è avvenuto lo scambio e l’americana ha avuto l’onore di premiare un’Alena Kostornaia molto divertita, a riprova del suo carattere non solo estremamente determinato ma anche ironico e spensierato. 

 

 


 

La sfida con Alina Zagitova si ripete nell’ultima tappa di qualificazione del Grand Prix, l’NHK Trophy. A Sapporo le compagne di allenamento sfidano la padrona di casa, Rika Kihira e tutte e tre pattinano per ottenere il proprio posto in Finale.

Alena Kostornaia scende sul ghiaccio della Makomanai Sekisuiheim Ice Arena  pattinando in modo celestiale. Non solo completa perfettamente il triplo axel ma ha meritatamente riscritto il libro dei record superando la significativa soglia degli 85 punti, mai raggiunta da altre atlete in vigenza di qualsiasi regolamento. Ha ottenuto il riscontro tecnico più alto di sempre portando a casa 49.38 punti sui 53.90 a disposizione con gli elementi presentati. Stabilendo così il record del Mondo nel programma corto in categoria senior, senza dimenticare che Alena detiene ancora primato mondiale junior, di 76.32.

 

 

Si imponendo cosi in entrambi i segmenti di gara del “NHK Trophy” di Sapporo, vincendo la fase di qualificazione del suo primo Grand Prix Senior. Nonostante un errore sul secondo triplo axel del programma libero è riuscita ad arrivare a 240 punti totali, traguardo raggiunto in passato dalle sole connazionali Medvedeva  e Trusova .

Dichiara in conferenza che prima della stagione, non si sarebbe aspettata questo tipo di risultati, che è contenta ma è pronta a lavorare di più e migliorare.

 

Al suo debutto in categoria maggiore si qualifica a punteggio pieno per la Finale del Grand Prix, che si disputerà a Torino, dal 5 all’8 Dicembre. Qualunque cosa succederà, Alena Kostornaia ha già dimostrato di avere nel sangue il pattinaggio, di essere una grande lottatrice e ci ha insegnato che bisogna sempre crederci fino alla fine.

Marina Zueva, nome di estremo rilievo nel pattinaggio di figura, ha detto: “Kostornaia is a unique skater. She is the only one who combines super sophisticated technique with bright and powerful choreography, high-quality jump and an amazing skating skills.”

Se si è convinti di avere qualcosa dentro bisogna dare il massimo, cercare il contesto giusto dove allenarsi ed esprimersi al meglio. A quel punto, quel qualcosa potrebbe uscire fuori e trasformarsi nella speranza mondiale del pattinaggio artistico su ghiaccio.

Chi ama questo sport confida tanto nel potenziale di Alena Kostornaia,

e in tanti sono pronti a seguire la sua storia, che è ancora tutta da scrivere!

 

 


Fonti per approfondire

– Per ascoltare la storia di Alena Kostornaia narrata dalla voce di Massimiliano Ambesi ascolta la quarta puntata di Kiss&Cry Reloaded.

– Ritratto a tutto tondo svolto da First Channel. (Video in russo)

-Aritcolo dettagliato e ricco di spunti da Sport.Business-Razeta.RU (in russo).

-Articolo in inglese da  fs-gossips

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